Stampa pagina

Una nuova avventura

Alessandra Ventura è la nuova coordinatrice sportiva del CST. Le sue mansioni sono pianificare e organizzare le attività sportive e i soggiorni degli ospiti del Centro. Appassionata di mountain bike e sci alpinismo, mette a disposizione di collaboratori e clienti un grande sorriso e le proprie competenze professionali e sportive.

CST Ritratto del personale Alessandra Ventura_rhe
Foto: Ralph Heksch

Alessandra, come nasce la tua passione per lo sport?
Nasce sicuramente dai miei genitori che poi l’hanno trasmessa a me. Fin da quando ero piccola ho passato molto tempo all’aria aperta e con loro andavo spesso in montagna. Già all’età di tre anni ero in sella a una bici e ai piedi avevo degli sci. Crescendo ho iniziato a praticare gymnastique ma la mia più grande passione è sempre stata (e lo è ancora) il movimento all’aria aperta: perciò amo pedalare e gli sport invernali come lo sci e lo snowboard.

Che percorso accademico hai intrapreso?
Finito il liceo ho scelto di studiare scienze del movimento e dello sport al Politecnico federale di Zurigo. Ero spinta dalla curiosità verso la fisiologia umana e dalla passione per il movimento. Concluso il bachelor, ho assolto l’abilitazione all’insegnamento scolastico e il master in fisiologia sportiva. Durante questo studio ho scritto la mia prima pubblicazione scientifica in collaborazione con “l’Human Performance Lab” della clinica Schulthess di Zurigo. Il mio percorso professionale è iniziato proprio all’interno di questa clinica, presso il centro svizzero di commozioni cerebrali.

Raccontaci la tua esperienza al centro di commozioni cerebrali. Cosa ti ha lasciato a livello umano e professionale?
Questo centro è stato creato principalmente per offrire agli sportivi di prestazione un tipo di diagnosi e riabilitazione interdisciplinare specifici per le commozioni cerebrali e i traumi cranici. Io mi occupavo principalmente di testare il funzionamento dell’integrazione sensoriale, quindi di misurare quanto il cervello riuscisse ad usare in modo corretto le informazioni provenienti dagli organi dell’equilibrio. Effettuavo anche dei test cognitivi e misuravo la reazione del sistema cardiocircolatorio sotto sforzo.
Seguivo i pazienti passo per passo durante tutto il percorso riabilitativo. Ogni giorno era una nuova sfida, una nuova conquista e questo mi motivava molto; mi dava grande soddisfazione ogni volta che uno di loro riusciva a far ritorno a una vita normale.
Oltre al lavoro diretto con i pazienti, ho avuto la possibilità di collaborare a diversi progetti di ricerca. Posso quindi dire che durante questi quattro anni ho potuto acquisire una solida esperienza professionale in ambito diagnostico, terapeutico e di ricerca.
Sul lato personale, a darmi molto, sono stati i miei pazienti! Durante la delicata fase della riabilitazione era fondamentale riuscire a instaurare un rapporto di fiducia. Siccome la durata della terapia variava molto da caso a caso, era molto importante continuare a motivare i degenti e sostenerli nelle loro sfide quotidiane, sia professionali che private.

CST Ritratto del personale Alessandra Ventura_rhe
Foto: Ralph Heksch

Dopo Zurigo hai deciso di cambiare vita.
Nella città sulla Limmat ci sono stata per dieci anni ma ogni weekend tornavo a casa perché qui ho la mia famiglia, i miei affetti e i miei amici. Nonostante mi trovassi bene ed ero appassionata del mio lavoro, ho proprio sentito che era l’ora di ritornare e di dare il mio contributo al mio Cantone. Così lo scorso novembre, complice anche la pandemia, sono rientrata e ho svolto alcune supplenze come docente di educazione fisica. Finché è uscito il concorso di coordinatore sportivo al CST e non ci ho pensato due volte: ho inoltrato la mia candidatura ed eccomi qua.

Sei una ragazza che ama l’avventura.
Nel tempo libero amo girare con la mia mountain bike in montagna; adoro scoprire nuovi sentieri, paesaggi e luoghi. La bicicletta mi permette di essere veloce nel percorrere lunghe distanze ma anche lenta per godermi pienamente la strada. Non nascondo però che ogni tanto mi piace sentire il brivido della competizione e l’ambiente che si crea tra i corridori. La gara più emozionante che ho affrontato è stata la Swiss Epic. È una competizione di cinque giorni che si svolge nei Grigioni su 420 km di sentieri per un totale di 12000 m di dislivello. In quei giorni ho avuto la possibilità di pedalare tra atleti professionisti e di visitare posti mozzafiato (in tutti i sensi).
Nella mia vita c’è un’altra passione che mi hanno trasmesso i miei genitori ed è quella dei viaggi. Io amo scoprire altre culture e vivere i luoghi che visito a modo mio, facendo sport. Per esempio, ho fatto il giro dell’Annapurna (Nepal) in mountain bike, in Giappone ho praticato il freeride e a Bali il surf.

Cosa puoi dare al CST a livello professionale e personale?
Porto sicuramente molta energia positiva. Mi piace guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e questo deriva soprattutto dalle esperienze che ho vissuto sia a Zurigo che durante i miei viaggi. Poi a dipendenza delle situazioni che si verranno a creare, uscirà la mia personalità gioiosa, appassionata della vita e, soprattutto, la mia empatia.
A livello professionale, mi piacerebbe dare il mio contributo alla promozione sportiva ticinese e trasmettere la mia passione alla nostra gioventù. Io ci metto il cuore in ogni compito che svolgo. Nel CST vedo un grande potenziale e darò il massimo per svilupparlo, portando nuove idee e tutta la mia esperienza di vita.

Ti vedremo pedalare per le stradine del CST?
Ma è ovvio! *ride* Ho sempre la mia bici a portata di mano. È questo il mezzo che utilizzerò per spostarmi all’interno del CST, che sia estate o inverno.

Testo: Althea Crincoli 


Centro sportivo nazionale della gioventù Via Brere
CH-6598 Tenero
Tel.
+41 58 468 61 11

E-Mail


Ricevimento

Tutti i giorni dalle 08.00 alle 20.00.

Possibile limitazione degli orari nei weekend tra novembre e febbraio.