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Una buona pagella

È l’ora dei bilanci per il Liceo sportivo per talenti. Questo curriculum di studi ha consentito a 12 sportivi d’élite, tra cui Noè Ponti, di progredire nella carriera sportiva e al contempo di ottenere la maturità liceale.

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Visualizzazione: Jane D. Tedesco

Nel 2014 ha inizio la sperimentazione della classe per talenti sportivi presso il Liceo di Locarno. La realizzazione del progetto avveniva grazie al supporto dell’Ufficio federale dello sport UFSPO e del Dipartimento educazione, cultura e sport del Canton Ticino (DECS), mentre l’attuazione pratica ha visto coinvolti il CST, il Liceo di Locarno e le federazioni sportive nazionali di golf, nuoto, ginnastica artistica e calcio.

Per saperne di più sugli esiti di questo programma, che si è concluso nel 2021, abbiamo intervistato il suo responsabile, Luca Tavoli. 

Da cosa è nata l’idea di un liceo sportivo?
«L’idea è nata dall’esigenza di alcune federazioni nazionali, in particolare le federazioni di nuoto e di golf, di proporre agli atleti dei propri centri d’allenamento presenti al CST un’alternativa scolastica a quella della Scuola professionale per sportivi d’élite per l’ottenimento della maturità federale. Uno studio di fattibilità ha confermato sia la necessità di un curriculum liceale per sportivi sia l’idoneità del CST come sede del programma. Si è così deciso di avviare la sperimentazione. Tra i possibili traguardi a lungo termine per il Liceo di Locarno vi era il riconoscimento del Label ‘Swiss Olympic Sport School’.»

Conciliare la carriera sportiva e lo studio non è un’impresa semplice.
«Sì, è vero. Lo sport agonistico prevede sessioni d’allenamento regolari e frequenti e la partecipazione a competizioni che si svolgono lontano dalla sede scolastica. Ciò causa inevitabilmente un alto numero di assenze scolastiche che generano discontinuità nell’apprendimento. Purtroppo l’offerta del cantone per agevolare gli atleti era inadeguata e non poteva adattarsi alle richieste specifiche di ogni singolo caso. Per questo l’esigenza principale era quella di costruire un percorso scolastico strutturato in modo compatibile con l’impegno sportivo.»

Quali erano le differenze tra il programma scolastico tradizionale e quello rivolto ai talenti sportivi?
«Il liceo non prevedeva “sconti” per gli sportivi d’élite. Il numero complessivo di lezioni è rimasto invariato, ma distribuito su cinque anni anziché quattro. Il programma era rivolto ad allievi con performance sportive di alto livello (dovevano essere in possesso di una Swiss Olympic Card di livello nazionale) e con una buona predisposizione allo studio. L’obiettivo primario era di permettere agli sportivi di districarsi tra studio e sport; per questo le griglie orarie delle lezioni venivano studiate a tavolino affinché si incastrassero nel migliore dei modi con gli allenamenti quotidiani delle giovani promesse. Il progetto ha richiesto un’alta flessibilità da parte dei docenti e delle soluzioni mirate atipiche in un sistema didattico convenzionale, come la condivisone anticipata del materiale didattico e l’uso di una piattaforma online per l’e-learning. Un’altra differenza sostanziale con il programma tradizionale era la presenza di un tutor sportivo. Questa figura era responsabile del coordinamento del progetto e dell’internato situato al CST. Agli atleti veniva anche fornito un sostegno all’apprendimento soprattutto quando si trattava di colmare delle lacune e di recuperare le lezioni perse. Questo aiuto si è rivelato essenziale ed ha permesso ai giovani sportivi di migliorare i loro risultati scolastici.»

Qual è stata la sfida più grande a livello organizzativo?
«Il programma giornaliero degli atleti era fitto d’impegni e non concedeva molti margini: oltre venti ore di allenamento e venticinque ore di lezioni scolastiche. Se aggiungiamo anche gli spostamenti dal CST al Liceo di Locarno, comprendiamo come l’ottimizzazione della risorsa “tempo” in tutte le attività sia stato l’elemento chiave.
Abbiamo organizzato i trasporti, facendoli calzare a pennello con gli orari dei ragazzi. Un altro aspetto fondamentale nella riuscita del progetto è stata la collaborazione delle persone coinvolte per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Un chiaro esempio è la coordinazione con il Liceo di Locarno, che con disponibilità si è mobilitato per tenere delle lezioni nelle aule di teoria del CST. In questo modo siamo riusciti a integrare meglio le lezioni scolastiche nel programma sportivo.»

Qual è il lascito di questo progetto?
«Il Liceo sportivo ha permesso al Ticino “scolastico” di sfruttare il suo potenziale e di crescere ulteriormente. Gli allievi riconoscono il merito di un programma che ha dato loro la possibilità di condurre una “doppia carriera”. Al termine del liceo, essi hanno avuto modo di proseguire la loro carriera sportiva e la loro formazione universitaria e professionale. Seppure conclusosi nel 2021, il progetto ha dimostrato grande capacità di coordinazione e collaborazione tra le parti coinvolte, diventando fonte d’ispirazione per la realizzazione di progetti futuri, in particolare per la scolarizzazione dei talenti.»

La voce degli allievi

Il Liceo sportivo ha permesso di raggiungere ottimi risultati. Il più eclatante è stato quello del nuotatore Noè Ponti che, un mese dopo aver ottenuto la maturità liceale, ha vinto la medaglia di bronzo nei 100m delfino ai Giochi olimpici di Tokyo 2020. Anche altri atleti, che hanno aderito al programma, continuano a farsi strada nello sport. Ecco alcune testimonianze. 

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«Il liceo sportivo mi ha permesso di stare in una classe costituita da sportivi di discipline diverse con cui ho instaurato dei legami forti.» 

 

Igor Saric (nuotatore) ha vinto svariate medaglie ai campionati svizzeri giovanili e assoluti. Ha partecipato agli Eurojunior e agli Multinations Youth Swimming Meet del 2021. Ora è iscritto alla facoltà di scienze politiche dell’Università di Zurigo e continua ad allenarsi nella Società di nuoto di Uster.

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«Il percorso di studi mi ha permesso di partecipare a diverse gare nazionali e internazionali, e di raggiungere buoni risultati come il sesto posto nella staffetta 4x200 stile libero ai Campionati giovanili europei del 2021. Parallelamente mi ha aiutato a crescere a livello umano, visto che vivevo lontano dai miei genitori.»

Tamas Terner (nuotatore) ha iniziato un percorso di studi in finanza a Zurigo e si allena nella Società di nuoto di Uster.

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«Ho apprezzato molto la possibilità di svolgere una ‘doppia carriera’. Il Liceo sportivo ha contribuito alla mia realizzazione personale. Attualmente, studio giurisprudenza all’Università di Zurigo e svolgo un’attività come allenatrice di golf.»

Nina Bleiker (golfista) ha raggiunto il secondo posto nel Lichtenstein Open 2016. Attualmente gioca nella squadra di golf dell’Università di Zurigo e collabora come allenatrice nel programma “Golf4girls” per avvicinare le bambine a questa disciplina sportiva.

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«Quando, dopo cinque anni di duro lavoro e sacrifici, ho ottenuto la maturità liceale, ho realizzato che senza questo percorso sicuramente non avrei ottenuto gli stessi risultati. Ho raggiunto molti traguardi sportivi, non solo a livello cronometrico ma anche a livello personale.»

Sharon Marcoli (nuotatrice) ha partecipato a numerose gare internazionali. Ora si è presa un anno sabbatico in cui vuole dedicarsi alla crescita sportiva praticando nuoto presso il CST con Swiss Aquatics.

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«Ho apprezzato molto il sostegno e la disponibilità dei professori nel cercare sempre un punto d’incontro con noi alunni affinché raggiungessimo la maturità liceale, garantendoci ad esempio di allenarci secondo un piano che si incastrava perfettamente con gli impegni sportivi.»

Martino Morosi (ginnasta) ha vinto la medaglia d’argento ai Campionati svizzeri assoluti del 2021. In concomitanza con l’ottenimento della maturità liceale ha gareggiato alle Universiadi. Finito il percorso liceale ha iniziato a studiare giurisprudenza all’Università di Friburgo.

Testo: Deborah Jane Tedesco


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